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CORRIERE DELLA SERA
25 febbraio 2006
«Esiste una parte militante all'interno della magistratura»
Casini all'Anm: «Fate pulizia in casa vostra»
Il leader dell'Udc replica alle accuse dell'associazione magistrati alla Cdl: «Fate pulizia e sarete più credibili con tutti»

ROMA - Una secca replica. «Non accettiamo prediche, con serenità diciamo all'Anm: fate pulizia in casa vostra e sarete più credibili con tutti». Così il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, è tornato sulle polemiche con la magistratura. «Bisogna sfatare la commedia - ha detto Casini - deve alzarsi il sipario, dobbiamo affrontare il tema della magistratura davanti a tutti gli italiani. Io da presidente della Camera - ha aggiunto - ho sempre rispettato e rispetto le scelte della magistratura, ma oggi sento il dovere di fare chiarezza».
«TROPPE PECORE NERE NELLA MAGISTRATURA» - Casini, ricordando le parole del Capo dello Stato che ha chiesto ai magistrati di «essere e apparire imparziali», ha sottolineato che «la stragrande maggioranza dei magistrati sono onesti, ma esiste una parte militante della magistratura che getta ombre su tutti gli altri». Il leader dell'Udc ha «ringraziato Enzo Scotti per aver rinunciato alla sua candidatura», ma, ha continuato, «esistono troppe pecore nere, come Libero Mancuso a Bologna. Non è Berlusconi l'avversario dei magistrati - ha proseguito - ma esistono troppi giudici che gettano ombre sulla terzietà del loro ruolo e accreditano l'idea che la magistratura sia parziale». «Noi non accettiamo prediche - ha concluso - ma chiediamo all'Anm: fate pulizia a casa vostra e sarete più credibili».
«CORRO PER PALAZZO CHIGI» - Il leader dell'Udc ha poi replicato al premier sulla questione della triplice candidatura (Fini, Berlusconi e lo stesso Casini) alla presidenza del Consiglio nella prossima legislatura: «Ieri abbiamo firmato un programma in cui abbiamo indicato Berlusconi come unico leader: infatti io non corro per essere l'unico leader della coalizione, ma solo per andare a Palazzo Chigi».


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Casini all'Anm: ''Fate pulizia in casa vostra''. Riviezzo: ''Faccia nomi e cognomi''
Giustizia, Bruti Liberati: ''Riforma va azzerata''
Castelli: ''Io ho cercato di fare passi avanti, mi hanno chiuso la porta in faccia...''. Ma i magistrati replicano: ''Non è vero, se parla così ha un atteggiamento sbagliato''

Roma, 25 feb. (Adnkronos/Ign) - La riforma dell'ordinamento giudiziario, ''incostituzionale nell'impianto e ingestibile, deve essere azzerata''. E' questo che la magistratura italiana chiederà al prossimo Parlamento e al prossimo governo. Lo ha detto senza mezzi termini l'ex presidente dell'Anm Edmondo Bruti Liberati, parlando al congresso del 'Sindacato delle toghe' subito dopo l'intervento del Guardasigilli, tornato invece a difendere le nuove norme. Rivolgendosi direttamente al ministro Castelli seduto in prima fila, Bruti Liberati elenca tutte le ''occasioni perdute'' del governo e i ''fallimenti''. ''La riforma dell'ordinamento giudiziario è epocale? Osservo che ha avuto il più ampio e severo messaggio di rinvio presidenziale nella storia della Repubblica'', dice. E denuncia ''le leggi ad personam'' approvate durante la legislatura: ''Hanno inciso sui processi in corso violando l'uguaglianza dei cittadini, hanno pericolosamente sfidato la Costituzione. Si tratta di leggi che rischiano di portare alla paralisi della giustizia penale''.

''Io ho cercato una via per fare passi avanti - replica a caldo il ministro della Giustizia Roberto Castelli - mi pare che Bruti Liberati abbia chiuso la porta in faccia...''. ''Non abbiamo mai chiuso la porta in faccia a nessuno - si difende il presidente dell'Anm Ciro Riviezzo -. Se il ministro parla così, il suo è un atteggiamento sbagliato''. ''Se il dialogo non c'è stato non è dipeso da noi - continua Riviezzo - Noi l'abbiamo cercato ma, se pregiudizialmente quello che dici viene rigettato, che dialogo è?''. Accolto con freddezza dalla platea delle toghe, il ministro leghista si era detto ottimista sul futuro della riforma: ''Non sono convinto che il prossimo governo abrogherà tutta la riforma dell'ordinamento giudiziario, magari qualche aspetto, ma l'impianto resterà in piedi''. ''C'è una grande occasione per voi - sottolinea - collaborare per far funzionare la macchina al meglio o sabotarla perché possa cadere nel pozzo alla prima curva''. ''Se decidete di far finire la macchina nel fosso, chi ne pagherà le conseguenze saranno i passeggeri, quindi i cittadini''. La riforma dell'ordinamento giudiziario è ''scritta male - ammette Castelli -, così come il 99% delle leggi, ma l'ha scritta un magistrato ...'', puntualizza. Lo scontro tra politica e magistratura viene percepito dalla gente, sottolinea il ministro leghista, come ''una lotta di potere tra poteri dello Stato''. ''Ma se è così - avverte -, perdiamo tutti''.

Intervenendo a Roma ad una manifestazione elettorale dell'Udc, anche il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini torna a parlare dei rapporti tra la magistratura e la politica: ''All'Anm dico: fate pulizia a casa vostra e sarete credibili per tutti''. Per il leader dell'Udc ''esiste una parte militante della magistratura che getta ombra su tutti. Dal presidente del Tribunale di Roma Scotti ieri è arrivata una lezione di correttezza. Ha detto 'grazie, rinuncio' alla proposta di una candidatura da parte dei Ds. Questo è stile. Ma - sottolinea - esistono troppe pecore nere come Libero Mancuso, che a Bologna è passato dall'amministrazione della giustizia alla Giunta comunale''. ''Non è Berlusconi l'avversario dei magistrati - conclude Casini -, la magistratura non se la deve prendere con la Cdl ma con quei magistrati faziosi che gettano ombre sulla categoria''.

Immediata la replica della magistratura a Casini: ''Le accuse generiche non fanno bene alle istituzioni - ha detto il presidente dell'Anm Ciro Riviezzo a margine della seconda giornata dei lavori del congresso del 'Sindacato delle toghe' - . Se ci sono casi specifici, si facciano nomi e cognomi. Abbiamo un sistema di controlli che può funzionare''. ''Ancora una volta - aggiunge il leader dell'Anm - cade nel vuoto il nostro appello a tenere la magistratura fuori dalla campagna elettorale''. Ma Casini controreplica: ''Non c'è peggior sordo -dice Casini- di chi non vuol sentire. Non ho formulato accuse generiche e immotivate. Ho parlato invece dell'esempio virtuoso di magistrati seri che non sono solo imparziali ma si preoccupano anche di apparire tali''.



INES TABUSSO